Approvato dal Ministero il sistema Street control per le multe a strascico

street_controlIl ministero dei Trasporti ha dato il proprio consenso a utilizzare i sistemi di tecnologia avanzata per colpire i furbetti.  Il codice della strada permette di non contestare immediatamente l’infrazione in caso di assenza del trasgressore. Tra i sistemi approvati da c’è, lostreet control, usato per “verificare la rispondenza dei veicoli al rigoroso rispetto delle limitazioni antismog”.Ma come funziona lo “Street Control”? Nel dettaglio, l’apparecchiatura, montata su un’auto della Polizia Municipale, consiste in una telecamera a infrarossi in grado di operare in qualsiasi condizioni atmosferica (notte, pioggia etc) e su un mezzo in transito fino ad una velocità di 50 chilometri all’ora. Street control è in grado di rilevare la targa del veicolo che viola le regole e la situazione ambientale circostante, oltre a controllare se il mezzo è in regola con l’assicurazione o se risultasse rubato. Il sistema di videoregistrazione georeferenziato permette ai vigili di fotografare le auto in divieto di sosta e, di inviare al conducente la multa per posta. I verbali redatti con lo “Street Control” sono validi solo ed esclusivamente se le telecamere poste sull’auto della polizia municipale riprendono il traffico a patto che l’agente verbalizzante verifichi con attenzione l’assenza sul mezzo del trasgressore. Se così non fosse la multa è illegittima in quanto, per espressa previsione di legge, l’agente è tenuto alla contestazione immediata. Quindi l’agente deve verificare che il trasgressore sia dentro il mezzo o nelle vicinanze. A cosa serve l’apparato tecnologico, se il tempo guadagnato con lo Street control, viene perso per la ricerca del trasgressore? Soprattutto nel momento in cui il trasgressore, rivolgendosi al giudice di pace, potrebbe averla vinta?

Guarda il video: Firenze, dentro la «macchina delle multe» (a strascico)

La telecamera per fare le multe a strascico è uno strumento di lavoro che, a detta del ministero dei Trasporti, “facilita l’acquisizione dei dati identificativi del veicolo, rimanendo compito dello stesso operatore garantire l’effettiva essenza del trasgressore, legittimando così la contestazione differita”. Se la telecamera viene usata direttamente dal vigile,“non serve alcun tipo di omologazione o approvazione”.Inoltre il sistema ha presentato delle falle: a Bari il servizio è stato sospeso per via di problematiche tecniche, mentre a Torino vennero elevate la prima sera dell’utilizzo ben 78 contravvenzioni indiscriminate.o-STREET-CONTROL-facebook

per dettagli: http://www.riviera24.it/2016/01/street-control-a-sanremo-multe-con-il-rischio-del-ricorso-213508/

2 pensieri su “Approvato dal Ministero il sistema Street control per le multe a strascico

  1. Oltre le “infelici” …. multe a strascico, un progetto più interessante:

    TTS Italia è l’ Associazione Nazionale della Telematica per i Trasporti e la Sicurezza, che ha la missione di promuovere lo sviluppo e la diffusione dei Sistemi Intelligenti di Trasporto in Italia.
    N°6 Giugno 2016

    Primo Piano

    SMART ROAD, AI NASTRI DI PARTENZA LA RIVOLUZIONE DIGITALE DELLE INFRASTRUTTURE
    IL MIT LANCIA LA SFIDA: INVESTIMENTI SU SENSORI, INFOMOBILITÀ E VEICOLO CONNESSO

    Smart road sempre più vicine: il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, parte dalle strade per lanciare la sfida alle infrastrutture digitali, mettendo in pratica le indicazioni contenute nel Def 2016 e nel Piano Nazionale ITS, di cui TTS Italia ha elaborato la proposta dietro richiesta dello stesso Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il percorso è iniziato con l’incontro del 22 giugno scorso, promosso dal Ministro Graziano Delrio e introdotto da Ennio Cascetta, coordinatore della Struttura Tecnica di Missione, con la partecipazione di esperti, stakeholder e operatori del settore, tra cui anche TTS Italia. L’iniziativa risponde a al lavoro che da anni l’Associazione porta avanti per evidenziare il ruolo cruciale delle tecnologie per la smart mobility.

    Al via il progetto Smart Road. Oltre alla sensibilizzazione sul tema e allo scambio di esperienze, l’obiettivo di questa fase dei lavori è quello di avviare un processo di “stakeholders engagement”, per giungere entro la fine di luglio all’individuazione degli standard minimi da applicare alla digitalizzazione delle infrastrutture stradali. Il Ministero guidato da Delrio sembra fortemente intenzionato ad avviare la rivoluzione tecnologica nei trasporti. “La trasformazione digitale delle infrastrutture di trasporto – si legge in una nota – rappresenta la possibilità di migliorarne la qualità, la sicurezza, l’utilizzo e di farne strumenti per generare dati e servizi che agevolino la mobilità di persone e merci, facilitando e semplificando il trasporto. Il rilancio digitale del settore è inoltre un fattore abilitante della crescita sostenibile, intelligente ed inclusiva del Paese”.

    Opere utili ed intelligenti. “Abbiamo dato priorità alle opere utili – ha commentato il Ministro Delrio – ora diciamo che queste opere debbono essere intelligenti”. Delrio si è spinto anche oltre. “I rinnovi delle concessioni autostradali saranno vincolati agli investimenti tecnologici – ha detto il Ministro in quell’occasione – Stiamo decidendo tempi e modi ma sappiate che faremo in fretta. Il rilancio digitale del settore è un fattore abilitante della crescita sostenibile, intelligente e inclusiva del Paese”. La sfida che il Ministero ha messo in campo è imponente. L’Italia conta un’estensione della rete stradale pari a 179.024 km, di cui 5.872 di autostrade affidate a 24 concessionarie, e 25.566 chilometri, di cui 937 di autostrade, affidati ad Anas. Inoltre sono più di 43 milioni gli autoveicoli circolanti al 31 gennaio scorso, e le analisi a livello mondiale ci dicono che il parco mezzi è destinato ad aumentare, al 2020 il 90 per cento della popolazione avrà un telefono cellulare, al 2018 il valore del mercato globale dei veicoli connessi sarà di 40 miliardi di euro, restando fermo l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni del 20% al 2020.

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  2. SICUREZZA STRADALE (dalla Piattaforma Open Innovation della Regione Lombardia)

    HMI, quadro strumenti e sicurezza stradale
    Nel mese di luglio i media e la carta stampata hanno affrontato il tema degli incidenti stradali e della distrazione alla guida causata dall’uso degli smartphone.

    Recenti ricerche (Distraction.gov e Go Your Way) ci danno un quadro del problema: il 21% dei giovani al di sotto dei 19 anni coinvolti in incidenti mortali era distratto dal telefono cellulare. Negli Stati Uniti, in qualsiasi momento del giorno, circa 660.000 guidatori utilizzano i cellulari o manipolano dispositivi elettronici mentre guidano.

    Altro dato è il tempo impiegato per prendere cellulare o ricevere/leggere un messaggio ovvero tra i 4 e i 5 secondi.

    In USA un quarto dei ragazzi risponde a un messaggio di testo una o più volte mentre guida e un buon 20 per cento dei giovani e il 10 per cento dei genitori ammettono di aver avuto vere e proprie conversazioni, ossia l’invio e la lettura di più messaggi, mentre era al volante (http://punto-informatico.it/4329202/PI/News/hmi-automotive-interfacce-della-discordia.aspx)

    Sembra esserci quindi un problema di presa di consapevolezza da parte dei giovani dei rischi legati a comportamenti devianti e che non rispettano il codice della strada.

    Un intervento che vada ad incidere sulla percezione del rischio è una delle componenti principali anche del progetto Go Your Way (www.goyourway.it). Oltre a questo aspetto può essere posta l’attenzione sull’interazione con i pannelli di comando e i computer di bordo delle auto: facilitare l’esperienza d’uso e l’interazione con i device mobili. Altro aspetto da analizzare: la reale influenza di queste interfacce sulla capacità o meno di mantenere l’attenzione alla guida.

    Si tratta di un cambio di prospettiva rispetto ai classici moduli didattici di sicurezza stradale: l’approccio del design allo HMI rappresenta infatti un campo a cui è sempre più necessario porre attenzione.

    NdR: Un problema gravisiimo che costa ogni anno molte decine di vite umane e non solo tra i giovani: educazione preventiva e sanzioni pesanti. Fondamentale anche accelerare lo sviluppo dell’Interfaccia Uomo-Macchina (HMI) a favore della sicurezza !

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